Finalmente sono disponibili i processori AMD Ryzen 7 7xxx.
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AMD ha confermato l’arrivo della nuova architettura Zen 4, che farà da colonna portante alla nuova serie di processori Ryzen 7000, facendo un altro passo verso il processore più prestante: le migliorie apportate da questa architettura permetteranno alle nuove CPU di entrare in competizione con i nuovi Alder Lake e Raptor Lake di Intel di 13a gen., riuscendo, con molta probabilità, a posizionarsi ancora più in alto rispetto ai competitor.
![AMD Ryzen 7000 CPUs to be Announced on the 29th of August, 7 p.m. ET [Confirmed] | Hardware Times](https://v6m6x4a4.rocketcdn.me/wp-content/uploads/2022/05/AMD-Ryzen-7000.jpg)
Il punto di forza principale lo si può trovare sicuramente nel processo produttivo da 5 nm, più prestante rispetto ai 10 nm SuperFin (ora chiamati Intel 7) utilizzato da Intel, che ha deciso invece di puntare molto sull’architettura, per il momento inedita su computer portatili e desktop (se non consideriamo il MacBook Air M1 e il MacBook Pro M1, sui quali Apple ha già pensato di portarsi avanti), big.LITTLE (che non sembra però essere, almeno a quanto dichiarato da AMD, una priorità sulle architetture desktop), che permette di unire core ad alte prestazioni con core basso consumo, garantendo allo stesso tempo potenza e risparmio energetico in un unico chip.
Da un confronto fatto con l’attuale top di gamma (il Ryzen 9 7950X), si evince come i nuovi processori vedano un aumento delle prestazioni del +29% in single-core, +45% nell’attività di creazione di contenuti con POV Ray e +15% durante l’utilizzo di videogiochi: le prestazioni per watt sono cresciute del +27%, riuscendo quindi, in un certo senso, a giustificare l’aumento di consumi introdotto dalla nuova linea di CPU. Rispetto ai processori basati sull’architettura Zen 3 si intravedono dunque dei migliormenti sicuramente notevoli, anche per quanto riguarda il numero di istruzioni per clock (IPC).
Ciò può essere visto, ragionevolmente, come una conseguenza dell’aumento delle frequenze di clock alle quali i nuovi processori lavorano, passando da frequenze base e boost rispettivamente di 3.4 GHz e 4.9 GHz (Ryzen 9 5950X) ai valori di base e boost di 4.5 GHz e 5.7 GHz per il top di gamma Ryzen 9 7950X. Tutto ciò ci porta a raggiungere un TDP massimo di 170W, nonostante AMD ci tiene a sottolineare i notevoli passi avanti ftti in termini di efficienza energetica: il Ryzen 7950X è risultato essere fino al 47% più efficiente rispetto al suo concorrente diretto (ovvero il Core i9-12900K di Intel).
Tutte le CPU viaggeranno in parallelo con il nuovo Socket LGA AM5, progettato in modo da assicurare un massimo di 230 W di potenza, oltre a essere in grado di supportare memorie DDR5 dual channel e fino a 24 linee PCIe 5.0. Questo nuovo socket è ovviamente compatibile con i sistemi di dissipazione del suo predecessore. Non dimentichiamo inoltre di citare il die a 6nm che si occuperà di gestire al meglio qualsiasi attività grafica con basso carico di lavoro.

Per quanto riguarda invece i chipset delle schede madre:
AMD B650: supporto all’overclock, PCIe 5.0 per le periferiche di storage aggiuntive;
AMD B650E: supporto all’overclock, PCIe 5.0 per le periferiche di storage e opzionale per le schede video;
AMD X670: supporto all’overclock avanzato, PCIe 5.0 per storage e opzionale per le schede video;
AMD X670 Extreme: massima connettività e supporto all’overclock, supporto PCIe 5.0 per grafica e storage;